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Soluzione affidabile per la produttività: Lenovo ThinkPad veloce, sicuro e di design
Il ritorno alla normalità dopo la pandemia non cancellerà l’adozione del lavoro agile e da remoto, anche se la diffusione dei vaccini ha riportato le persone nei tradizionali ambienti di lavoro. Secondo l’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano gli smart worker erano 5,37 milioni nel primo trimestre del 2021, e sono passati a 4,07 milioni nel terzo trimestre dello stesso anno.
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Il graduale rientro in ufficio si accompagnerà quindi a una persistenza dello Smart Working, dovuta a un elemento molto semplice: aziende e dipendenti hanno riscontrato gli evidenti vantaggi di questa modalità di lavoro. Le proiezioni dell’Osservatorio dicono infatti che nelle grandi imprese sarà possibile lavorare a distanza mediamente per tre giorni a settimana, mentre saranno due nelle Pubbliche Amministrazioni. Quanto ai vantaggi, sia le grandi imprese e le PA li evidenziano sul fronte dell’efficacia e dell’efficienza: quest’ultima è migliorata, rispettivamente, per il 59% e per il 30%. I lavoratori dichiarano un più solido equilibrio tra vita privata e lavoro (39%), la maggior produttività (38%) ed efficacia (35%). Per il 32% cresce anche la fiducia fra manager e collaboratori e per il 31% la comunicazione fra colleghi.
Da non trascurare sono poi l’impatto ambientale e il risparmio di tempo: lavorare da casa in media 2 giorni e mezzo alla settimana significa 123 ore l’anno in meno chiusi in auto per andare al lavoro, con un risparmio di circa 1.450 euro; e significa una riduzione di circa 1,8 milioni di tonnellate di CO2, pari a quelle che potrebbero assorbire 51 milioni di alberi.
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Keyword: adeguatezza
Lo Smart Working, secondo l’Osservatorio, ha un risvolto negativo nel cosiddetto tecnostress, dettato dall’aumento dell’utilizzo della tecnologia e dal doverlo fare in un ambiente diverso dall’ufficio. Di conseguenza ciò ha squilibrato il rapporto tra lavoro e vita sociale, aumentando il tempo dedicato alle attività lavorative a svantaggio dei momenti di riposo. Questa situazione ha coinvolto il 13% dei lavoratori, e in misura maggiore gli smart worker degli altri lavoratori (17% contro 9%), le donne degli uomini (19% contro 11%) e i manager rispetto ai collaboratori (19% contro 9%).
Essendo ormai non più un’eccezione, lo Smart Working chiede di essere vissuto affidandosi a una parola chiave importantissima: adeguatezza. Quella degli strumenti tecnologici, per migliorare la vita lavorativa sul fronte della produttività e dell’usabilità.
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X1 Nano: la soluzione Lenovo
L’adeguatezza riguarda in primis lo strumento di lavoro che conserva la propria centralità: il computer. Quello che Andrea Galeazzi mostra nel video è il Notebook ThinkPad X1 Nano, che Lenovo ha pensato con un occhio attento alle esigenze degli smart worker (oltre che ai top manager), a cominciare dalla maneggevolezza e dal peso: solo 907g, che ne fa il ThinkPad più leggero in commercio.
Strumento agile, caratterizzato dalle tecnologie più all’avanguardia, il laptop è anche il primo dei ThinkPad ad avere ottenuto la certificazione Intel Evo, a garanzia di elevate performance, di lunga autonomia di batteria e di un utilizzo completo ed efficace in mobilità. Aspetto, quest’ultimo, valorizzato anche dagli accessori che Mat mostra sempre nel video: la borsa ThinkPad Commuter, il mouse Lenovo Go Multidevice e le cuffie Bluetooth In-ear; prodotti originali, con la qualità adatta a garantire all’utente il maggior tasso di usabilità del prodotto e a metterlo al riparo dalle inefficienze legate all’uso di accessori non originali.
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